Visualizzazioni totali

venerdì 17 giugno 2016

Il paese del no, la città dei perché è il palazzo dei come

C'erano una volta tanti bambini che dicevano sempre di no,no,no,nooo...
Allora i genitori di rivolsero ai Parolini,cioè degli esserini piccoli 5 o 6 cm,che insegnavano ai bambini a parlare nel giusto modo e a non essere disubbidienti.
Siccome i Parolini non riuscirono a ottenere quanto dovevano,intervenne Alfabetus,un mago alto 3 metri,con venti mani ognuna con 4 dita.
Lui prese un bambino disubbidiente per ogni dito e li portò tutti insieme nel paese dei No.
Alfabetus li portò al cospetto della regina,la regina Nottina Neghina,colei che dice sempre di no e nega tutto a tutti.
I bambini avevano fame e chiesero da mangiare,ma la regina rifiutò.
Erano veramente stanchi e chiesero un letto,ma la regina rifiutò.
Avevano anche sete e chiesero il latte,ma la regina rifiutò e lo fece in modo molto seccato.
Allora i bambino chiesero di tornare a casa,nuovamente la regina rifiutò con un urlo:"Allora non avete capito,è sempre NOOOO!!"
I bambini cominciarono a piangere e allora Alfabetus li riprese tutti insieme e li portò nella città dei perché.
Lì c'era ad aspettarli il re Domandino, colui che chiede sempre perché è signore dei punti interrogativi.
I bambini gli chiesero da mangiare, ma il re chiese loro "perché?" senza risolvere il problema.
Chiesero allora da bere,ma il re chiese loro "perché??" senza risolvere il problema.
Chiesero allora un letto per dormire perché erano veramente stanchi, ma il re fece nuovamente "perché???" senza risolvere il problema.
Allora i bambini,piangendo,dissero:"Vogliamo tornare a casa!"
Il re chiese ancora "perché?!?"
Loro iniziarono a piangere più forte e Alfabetus,impietosito li portò nel palazzo dei come.
Lì c'era la regina Comina del Come.
I bambini iniziarono a fare le stesse domande,sempre affamati,assetati,stanchi e disperati,ma ogni volta la regina rispondeva "come,come,come...come?" è non risolveva il problema.
I bambini erano veramente disperati,allora Alfabetus li riunì tutti insieme e disse loro:"Avete visto che con il NO non si ottiene niente,ed anche con il PERCHÉ e con il COME?
Vi conviene allora continuare così o cambiare?"
I bambini piangendo disperati risposero:"Cambiamo,cambiamo!! Non diremo più NO,né faremo tanti PERCHÉ e non risponderemo mai COME".
Allora Alfabetus li riportò tutti a casa.

venerdì 20 marzo 2015

Eclissi


Un grande amore

 Il sole stava tramontando, scendeva lentamente all’orizzonte, e poi piano piano sarebbe sparito. Improvvisamente la vide.  Lì, nel cielo, lei si affacciava pallida, quasi argentea,
meravigliosa!!!!!!!!!!!    
Subito se ne innamorò. Era troppo bella, così diafana, sembrava quasi triste.                                          
Affascinante, veramente affascinante.  Allungò un raggio per toccarla appena, sfiorarla quasi in una carezza. Ma lei saliva lentamente, mentre lui scendeva giù all’orizzonte. Era impossibile avere un qualsiasi contatto. La guardò con nostalgia ancora una volta, poi scivolò sempre più giù fino a scomparire.
La luna allora rimase sola nel cielo.                                                                                     
 Anche lei era rimasta affascinata da quella palla di fuoco, che la riscaldava e la illuminava, aveva visto il tentativo del sole di sfiorarla, ma ormai la sua corsa su nel cielo era iniziata, e non poteva fare nulla per fermarla.
“Spero proprio di rivederlo presto” pensò e continuò la sua corsa su nel cielo fino ad arrivare all’orizzonte e scomparire. 
Ma quando stava per sparire al di là dell’orizzonte, eccolo, era ritornato!!!!!!
Lui era apparso in tutto il suo splendore, con quel grande calore meraviglioso che l’avvolgeva tutta.       
“Va bene” pensò “quando ritorno lo rivedrò nuovamente e forse, forse, forse un giorno riusciremo ad unirci in qualche modo”
Anche il sole la vide, e allungò nuovamente un raggio per sfiorarla, ma niente, era impossibile, lei stava scomparendo all’orizzonte.                                                                                                        Passarono giorni e giorni, ma inutilmente, era una amore quasi impossibile.
La luna allora pensò di accelerare la sua corsa intorno alla terra, per incontrare più spesso il sole, ed almeno vederlo, finché un giorno si ritrovò proprio di fronte a lui, mentre la terra era alle sue spalle. Gioia immensa, finalmente erano vicini e il calore del sole la ammantava tutta!
Il sole, dal canto suo, era immensamente felice, ora la poteva sfiorare e riscaldare di più con il suo calore. 
Erano entrambi felici, anzi felicissimi! L’episodio durò pochissimo, solo qualche minuto, poi piano, piano, i due si staccarono, si salutarono e ripresero a correre.
Ma si ripromisero di avere ancora quei momenti per rivivere insieme la sensazione meravigliosa provata.
E lo fecero e lo continuano a fare, si chiama eclissi di sole.
 

 

                                                                                

 

 

mercoledì 26 novembre 2014

CHASING



           CHASING (rincorrendo)

Sabato 22 Novembre alla Sala Ruspoli l’Auser di Cerveteri, distaccamento di Civitavecchia, ha voluto contribuire alla campagna di comunicazione nazionale contro il gioco d’azzardo “Mettiamoci in gioco” promossa da varie associazioni tra le quali Auser Nazionale, con la proiezione del cortometraggio “Chasing” (Rincorrendo) del regista Renato Porfido seguito poi da un dibattito, moderato da Mara Caporale (responsabile dello Spi Cgil di Ladispoli-Cerveteri) e con interventi di Marco Genovese (Responsabile dell’Associazione Libera) e Rita Foti (sociologa e sceneggiatrice del cortometraggio).
Chasing è la fase critica del GAP(Gioco d’Azzardo Patologico) parola che nel caso specifico significa rincorrere le perdite. Dopo aver perso denaro al gioco, la persona torna a giocare con la speranza di rivincerlo. E’ la fase in cui si distruggono le relazioni, ci si isola compromettendo studio e lavoro, ci si sente impotenti, in colpa, preda di ansia e depressione; lo stress di chi si vede la propria vita crollare ed ha come conseguenza molti disturbi fisici e spesso crea co-dipendenze, come l’alcool e la droga.
Questo fenomeno, che interessa tutte le generazioni,  si sta diffondendo prevalentemente sia tra le persone anziane, che cercano in esso una soluzione ai loro problemi economici, che tra i giovani che ci si avvicinano come ad un gioco semplice e dal quale poi si faranno travolgere.

Lo stesso fenomeno cresce proporzionalmente al peggiorare della crisi della società sia economica che morale, e le persone che vengono prese da questo demone non riconoscono la gravità delle situazione che deve essere equiparata ad una malattia., come già considerato da molte ASL.
Esiste poi la legge regionale del Maggio 2013 che stanzia 1,5 milioni di euro per il triennio 2013/2015 e stabilisce che i destinatari saranno le persone considerate incapaci di resistere all’impulso di giocare , compromettendo così le relazioni personali , familiari e lavorative.
La legge regola anche la collocazione i locali destinati al gioco, che non devono occupare aree vicino a scuole, ospedali, luoghi di culto, centri sociali e anziani, e prevede inoltre premi per gli esercizi  che non istallano o rimuovono slot-machine o videolottery.
Esistono inoltre centri specializzati sia di ascolto che di cura, ed a Roma questo centro si trova presso l’Ospedale Gemelli.

Il cortometraggio vuole far conoscere una storia vera ed è dedicato a Marco Castaldi, un diciannovenne che si è tolto la vita nel luglio 2013 a Ischia a causa del gioco d’azzardo online.
Protagonista principale è il gioco d’azzardo in tutte le sue sfumature: slot-machine, poker oNline, lotterie istantanee, lotto, VLT (video lottery) e gli effetti devastanti sulla vita delle persone.
E’ stato scelto il titolo “Chasing” perché coglie la fase critica del fenomeno del GAP, cioè quella di rincorrere le perdite, fenomeno che prelude alla soluzione finale, e cioè o il recupero o, come spesso purtroppo accade, la fine drammatica della persona.
Le riprese sono state incentrate esclusivamente sulle slot in quanto sono sembrate il gioco più atto a creare assuefazione, ed anche considerate nella scelta artistica come macchine infernali, demoni di ferro che con il loro fascino ipnotico di suoni e colori, prima seducono e poi trascinano verso il baratro.
E tutto ruota nella fase del chasing dove si muovono i protagonisti della storia: il ragazzo e suo padre.
Inoltre per puntualizzare ancora di più il problema il regista ha scelto il non parlato, sottolineando i sentimenti con la musica, una colonna sonora originale che percorre l’intera durata del film sincronizzata sulle immagini e sulla fotografia.





   

mercoledì 16 luglio 2014

Il sapone completamento a freddo

Questo è un metodo molto semplice e facile per fare il sapone. Ci è stato insegnato a suo tempo da una contadina di Canale Monterano. Lei lo adopera per tutto, io preferisco usarlo solo per poi creare il sapone per la lavatrice, perché fa poca schiuma. Il suo ph però è più basico del classico in quanto c'è più soda caustica del normale sapone di marsiglia.
E' più economico di quello classico, in quanto si usa moltissima acqua e poco olio.
Ora vi spiego la ricetta.
Ingredienti:
250 gr. di soda caustica
250 gr. di farina
250 gr. di sale
1 litro di olio (possibilmente di sansa di oliva)
4 litri e 1/2 di acqua

Per farlo ho usato l'infuso di lavanda che avevo ancora e disponevo di 1 litro e mezzo di infuso:

Per prima cosa, dopo aver pesato gli ingredienti e messi in piattini di plastica a disposizione, si unisce la soda caustica al 1/2 litro di acqua (nel mio caso di infuso). Si intende che vale sempre la regola di unire la soda all'acqua e non viceversa. Un'accortezza, per la miscela usare un contenitore di vetro e, dopo aver mischiato la soda all'acqua con un cucchiaio di legno coprire il tutto con un giornale per evitare di respirare i vapori (la miscela va subito a 90°).

Poi in un contenitore grande, una bacinella, si inizia a mettere la farina, il sale e l'olio, si mischia il tutto, poi si incomincia a diluire unendo piano piano i 4 litri di acqua.
Quando si è terminato di miscelare gli ingredienti, si unisce per ultima cosa la soda caustica sciolta nell'acqua e si continua a mescolare. Immediatamente il composto inizia il processo di saponificazione, si addensa fino a diventare una crema piuttosto densa.

A questo punto si prendono dei contenitori (tipo vaschette di plastica che contenevano prima la mozzarella o simili) e si ripone il tutto ad asciugare. Io li metto sotto il mobile della cucina. Oggi dopo tre giorni, il sapone è completamente solidificato e quasi pronto per essere tagliato. Ho rivoltato il composto in maniera da fare asciugare ancora meglio il tutto e penso tra tre giorni di tagliarlo in cubetti. (ho usato quattro contenitori quindi verrà tantissimo sapone.


Questi sono solo due panetti, ne ho altri due. 




venerdì 4 luglio 2014

Agente speciale acting

Sono stata coinvolta nel progetto acting, di Fondazione Mondo Digitale, sempre per facilitare l'apprendimento dell'informatizzazione per le persone anziane.
Ecco qui l'articolo con qualche foto del corso che abbiamo fatto la scorsa settimana. Peccato che io abbia potuto partecipare solo il sabato, comunque è stato interessantissimo:

Verso l’autonomia

Workshop-Agenti-sociali-Acting-28.JPG
Dal citofono allo smartphone: il ruolo degli agenti sociali con il progetto Acting.

Due giorni di formazione intensiva (27 e 28 giugno), presso laPalestra dell’Innovazione a via del Quadraro, hanno permesso di approfondire il ruolo degli agenti sociali per l’invecchiamento attivo in diversi contesti, da centri diurni per anziani fragili alle associazioni di categoria. La formazione è stata tenuta da Cecilia Stajano, referente nazionale per il progetto ACTing – Active Ageing through Information & CommunicationTechnologies, che ha completato il suo training professionale a Madrid, pressoFundetec.
I primi agenti sociali che si stanno formando con la metodologia del progetto Acting: Social Agents Promoting Active Ageing through ICT hanno profili ed esperienze professionali molto diverse, ma tutti hanno in comune l’attitudine al ruolo di “facilitatore” con le nuove tecnologie. Spesso sono agenti speciali inconsapevoli che grazie al progetto avranno la possibilità di affinare competenze e strategie. 
Goffredo, 64 anni, ingegnere elettronico in pensione, ha messo le sue competenze a disposizione di una associazione locale Pro Olgiata e insegna pc agli anziani anche a domicilio. Convinto che Internet possa rivelarsi una risorsa strategica per la terza età progetta di organizzare corsi per spiegare l’uso della Rete agli over 60. Floriana è docente di inglese presso il liceo Democrito di Roma e da alcuni anni ha scelto di dedicare il suo tempo libero all’alfabetizzazione digitale della terza età come “volontaria della conoscenza”. Altra “volontaria” è Anna Maria, tutor alla pari presso il centro anziani di via Marvasi, testimone dello spot La conoscenza è una ricchezza, condividila!
Silvia Jessica, entrambe under 30, si occupano di anziani fragili per l’associazione Alberto Sordi.Francesco, classe ’47, continua a insegnare informatica presso il CTP Nelson Mandela ad alunni dai 16 agli 80 anni, italiani e stranieri. Giulia Claudio, entrambi over 60, rappresentano due esperienze diverse dell’associazionismo per la terza età, Spi-Cgil e Auser. Ha una vasta esperienza in assistenza domiciliare Francesca Squarcialupi, assistente sociale presso il IX Municipio. Gabriella, matematica classe ’42, è presidente della Federazione italiana laureate diplomate istituti superiori (Fildis), che aderisce alla International Federation of University Women. Altra competenza preziosa è quella diMarcello, classe 1950, esperto in Ict Security.




intervista ad un volontario della conoscenza

Ancora l'eco di quella bellissima manifestazione a Roma per la premiazione dei volontari della conoscenza che hanno coadiuvato per il progetto "Nonni su internet"

Da gioco a passione

Vassilis-volontario-conoscenza.jpg
Alla scoperta dei volontari della conoscenza. Volti di tutte le età e nazionalità.

Vassilis Barkas ha frequentato l'Istituto comprensivo Marina di Cerveteri, guidato dalla dirigente scolastica Maria Vitoria Serru. Con il progetto Nonni su Internet, coordinato dai docenti Martano De Mari, ha insegnato il computer e Internet agli anziani del territorio.
Nel video Vassilis racconta come l’esperienza, nata quasi per gioco, si sia trasformata presto in passione e confessa come sia rimasto stupito dall’interesse dei nonni per le nuove tecnologie.


Volontari della conoscenza: Vassilis